Hai almeno il 46% di invalidità civile e hai ottenuto il riconoscimento della condizione di disabilità ai sensi della legge 68/99? Allora puoi iscriverti al collocamento mirato e rivolgerti al servizio territoriale per gli inserimenti lavorativi.
Il tema del lavoro è un tema cruciale nella vita delle persone: richiama le dimensioni dell’integrazione sociale, dell’indipendenza economica, dell’identità personale, dell’appartenenza a un contesto, del sentirsi utile. Proprio per la sua importanza, è stato oggetto di importanti interventi legislativi finalizzati ad agevolare l’inserimento lavorativo di quelle fasce di popolazione particolarmente deboli e bisognose di facilitazioni. Vediamo quali.
La normativa
A livello nazionale, il riferimento imprescindibile è la legge 68/1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” (con il relativo D.P.C.M. del 13 gennaio 2000 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di collocamento obbligatorio dei disabili, a norma dell’art. 1, comma 4, della legge 12 marzo 1999, n. 68”).
A livello regionale, la Lombardia ha emanato la l.r. 13/2003 “Promozione all’accesso al lavoro delle persone disabili e svantaggiate”, legge che ha anche istituito l’Osservatorio sulle persone con disabilità e il lavoro che si occupa di conoscere il fenomeno, valutare le politiche e innovarle. La regione Lombardia ha elaborato inoltre un Piano d’Azione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità.
Che cosa ci dicono tutte queste leggi? La normativa nazionale prevede che se la persona possiede un’invalidità civile almeno del 46% e ha ricevuto parere positivo sulla collocabilità ai sensi della l. 68/1999 (quindi è in possesso del documento denominato “Relazione conclusiva” o -se è stato valutato dopo il 2010- è in possesso di analoga documentazione attestante il suo stato di “disabile”) allora può essere inserito anche in azienda, oltre che in cooperativa.
Se invece non è stato valutato ai sensi della l. 68/1999, allora può solo essere inserito in cooperative sociali di tipo B in qualità di “soggetto svantaggiato”, come descritto dall’art.4 della l. 381/1991: “si considerano persone svantaggiate gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, gli ex degenti di istituti psichiatrici, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione“.
In ogni caso, la scelta relativa all’inserimento in azienda o in cooperativa non è determinata solo dal possesso dei requisiti, che sono condizione necessaria ma non sufficiente. Considerando la cooperativa sociale un contesto tendenzialmente più protetto dell’azienda, questa soluzione viene preferita per quei soggetti con minor capacità di relazione, con autonomie e capacità residue limitate, mentre l’azienda viene generalmente ritenuta una destinazione possibile per i soggetti più attrezzati.
Ho il 46%… e adesso?
Una volta ottenuto il parere positivo sulla collocabilità (sull’iter per raggiungerlo ho scritto Come fare domanda di invalidità civile, legge 104 e legge 68) ed essersi iscritto nelle liste del collocamento mirato disabili, secondo le procedure richieste dalla propria ASL, cosa deve fare il cittadino?
E’ bene premettere che la persona che cerca lavoro come disabile può muoversi autonomamente, segnalando la propria condizione in modo che il datore di lavoro possa espletare gli adempimenti necessari per l’assunzione (cioè chiedere il “nulla osta nominativo” all’ufficio provinciale per il collocamento mirato e, una volta che il nulla osta è stato rilasciato, dare comunicazione dell’assunzione allo stesso ufficio); in questo caso, l’unico adempimento necessario per il lavoratore è l’iscrizione al Collocamento Mirato Disabili.
Altrimenti, la persona può rivolgersi ai servizi preposti. In tutte le province sono attivi i servizi per il collocamento mirato dei disabili previsti dalla l. 68/1999 (questi servizi si occupano anche degli invalidi del lavoro con un’invalidità INAIL almeno del 33%, degli invalidi per servizio, degli invalidi civili di guerra e delle categorie protette, cioè i coniugi e i figli di soggetti deceduti o riconosciuti grandi invalidi per causa di lavoro, di guerra o di servizio e i famigliari delle vittime del terrorismo).
Questo tipo di servizio si occupa degli avviamenti “numerici”, cioè degli avviamenti al lavoro che avvengono sulla base del numero in graduatoria, senza possibilità di scelta da parte dell’azienda. Per essere presi in carico da questo servizio occorrono due requisiti: essere iscritti nelle liste per il collocamento mirato disabili presso i Centri per l’Impiego territoriali ed essere disoccupati.

Line designed by Irene Hoffman from the Noun Project
I servizi territoriali
Oltre a questi servizi, in quasi tutti gli ambiti territoriali della regione Lombardia sono attivi i servizi territoriali, che si occupano degli avviamenti “nominativi”, cioè effettuati sulla base delle caratteristiche del lavoratore, con possibilità di scelta da parte dell’azienda. Tali servizi sono variamente nominati: “Servizio/Nucleo/Equipe Inserimento lavorativo”, “Servizio/Nucleo Integrazione Lavorativa”, ecc… La fantasia non ha confini, ma al di là delle denominazioni differenti possiamo individuare delle caratteristiche comuni. Il servizio è erogato grazie al personale dell’ambito territoriale, o tramite affidamento a soggetti del privato sociale, o ancora attraverso una delega all’Asl.
I servizi territoriali sono servizi sono di secondo livello, quindi effettuano la presa in carico solo su segnalazione da parte del servizio sociale di base. Prima di effettuare l’invio l’assistente sociale comunale verifica l’esistenza di alcune pre-condizioni indispensabili per ipotizzare un percorso di inserimento lavorativo, nel tentativo di evitare di esporre l’utente a un’esperienza fallimentare e quindi controproducente.
Tra queste pre-condizioni figurano una solida motivazione a intraprendere un percorso non breve, ancorchè ben definito e finalizzato, la condivisione di tale percorso, la consapevolezza delle proprie difficoltà personali, una suffiente capacità relazionale, una sufficiente capacità di reggere l’impegno lavorativo in termini temporali, la necessaria autonomia negli spostamenti, l’impegno a seguire l’eventuale trattamento terapeutico/farmacologico.
Nel caso in cui queste pre-condizioni non siano presenti, o nel caso in cui debbano essere verificate, l’assistente sociale propone all’utente una tappa preliminare, propedeutica al percorso di inserimento lavorativo vero e proprio: il tirocinio addestrativo. Esso si svolge in un periodo di tempo limitato (qualche mese) all’interno di un contesto lavorativo protetto, ad esempio in cooperative sociali di tipo B o in realtà del territorio particolarmente attente e accoglienti.
L’inserimento in questi contesti lavorativi protetti può prevedere un onere per il comune, laddove è prevista la presenza di personale ad hoc (ad es. educatori). Questo percorso non si configura come un vero e proprio contratto lavorativo, però prevede sempre una copertura assicurativa e può prevedere una contributo economico di base a scopo motivazionale (borsa lavoro). Il fine di questo percorso è accrescere le competenze e le abilità professionali del lavoratore e valutare le sua capacità. Successivamente, l’utente può essere inviato al servizio territoriale.

Directions by Scott Lewis from The Noun Project
Le tappe dell’inserimento lavorativo
Come avviene l’invio al servizio di inserimento lavorativi?
Partiamo dal presupposto che questo servizio abbia una buona conoscenza delle realtà produttive del proprio territorio, conosce il ciclo produttivo delle aziende disponibili all’inserimento e sia periodicamente aggiornata dalla Regione sulle aziende che non hanno ancora ottemperato l’obbligo di assunzione dei disabili. Quindi ha in mente quali contesti produttivi e quali mansioni sono disponibili.
Quindi avvia questo processo:
- colloquio di presentazione del caso con l’assistente sociale comunale.
- valutazione e verifica delle informazioni contenute nella scheda personale attraverso più colloqui con il soggetto.
- abbinamento
- eventuale tirocinio pre-assuntivo. Se la persona appare in grado di essere avviata al lavoro, quando il servizio territoriale individua una postazione lavorativa compatibile con le sue caratteristiche può proporle un tirocinio pre-assuntivo, cioè un periodo di tempo limitato (3-6 mesi) in cui cominciare a prendere dimestichezza con le mansioni, supportata dalla presenza di un tutor esterno all’azienda. Oltre alla necessaria copertura assicurativa può essere prevista una borsa lavoro a titolo di rimborso spese.
- eventuale formazione. Laddove la persona non possegga le competenze e le abilità richieste dall’azienda, possono essere inoltre attivati percorsi di formazione sul campo (on the job) e/o in aula.
- inserimento lavorativo.
- tutoraggio dell’inserimento. Un tutor esterno all’azienda affianca il lavoratore, del tutto o in parte, al fine di favorire l’apprendimento delle mansioni e facilitare il rapporto con l’ambiente di lavoro.
- monitoraggio post-assunzione. Laddove la situazione richieda un “presidio” il servizio per gli inserimenti lavorativi può continuare a essere presente attraverso un monitoraggio periodico al fine di intercettare le eventuali difficoltà che possono sopraggiungere e di porsi come elemento di facilitazione nel rapporto tra azienda/cooperativa e lavoratore. In caso di difficoltà rilevanti, il servizio può attivare nei confronti del lavoratore percorsi mirati finalizzati al mantenimento del posto di lavoro.
Ovviamente questa è un’astrazione, formulata sulla base dell’esperienza maturata in provincia di Bergamo… ma ipotizzo che anche altrove si muovano su questa falsariga, la vostra esperienza cosa vi dice?
Bel sito, con informazioni chiare e titoli ben visibili. Penso che lo riguarderò. Coplimenti. Buon anno nuovo 2015
Grazie mille dell’incoraggiamento!
Pingback: Come leggere i verbali di invalidità civile, 104 e 68 – Sapere sociale
Grazie siete stati d’aiuto
Complimenti per l’articolo, veramente utile ed interessante.
Grazie!
Bel sito, con informazioni chiare e titoli ben visibili. Penso che lo riguarderò. Complimenti
Grazie molte dei complimenti!