Come fare domanda di invalidità civile, accompagnamento, legge 104 e legge 68

noun_36268_ccVolete fare richiesta di invalidità civile (e/o accompagnamento) e non sapete come fare? Volete chiedere il riconoscimento dell’handicap ai sensi della legge 104/92 o della disabilità ai sensi della legge 68/99? Vi spiego come funziona l’iter, così sapete come muovervi correttamente e, soprattutto, eviterete che la mancata apposizione di una crocetta sulla casella giusta vi faccia inutilmente perdere mesi di tempo! Per essere riconosciuti invalidi, per avere una certificazione di handicap con connotazione di gravità e per ricevere la relazione conclusiva con il parere sull’occupabilità ex l.68/99 ci sono tre passi da fare.

1) La presentazione della domanda da parte del medico
2) La presentazione della domanda da parte del cittadino
3) La visita medica

1) La presentazione della domanda da parte del medico

noun_98080_ccIl medico di base o lo specialista di fiducia deve compilare la domanda di invalidità civile on line; per farlo, deve essere in possesso di un PIN rilasciato dall’Inps. Una volta compilato il modulo e trasmesso per via telematica, il certificato deve essere stampato e fornito anche al cittadino, completo della firma del medico curante e della ricevuta dell’avvenuta trasmissione, che riporta un numero identificativo.

Importante:
– il medico deve aver cura di barrare le caselle richieste dal paziente (handicap, se si vogliono richiedere i permessi lavorativi previsti dalla l.104; disabilità, se il paziente vuole essere riconosciuto lavoratore ai sensi della l.68). Se queste caselle non vengono barrate al momento della presentazione della domanda, non è più possibile fare modifiche successive (cosa che prima, con la modalità cartacea, si poteva fare);

– il certificato è valido per un periodo massimo di 30 giorni, entro il quale deve essere presentata la domanda. Trascorso questo periodo il certificato scade e sarà necessario richiederlo nuovamente;

– nel caso in cui il cittadino non possa recarsi a visita medica ma debba essere visitato a domicilio, deve dotarsi di una apposita e ulteriore certificazione di “intrasportabilità”;

N.B. per ricevere l’accompagnamento occorre presentare domanda di invalidità civile. Solo se si viene valutati invalidi al 100% può essere riconosciuto anche l’assegno di accompagnamento, qualora la persona si trova nella impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, ha bisogno di una assistenza continua.

2) La presentazione della domanda da parte del cittadino

noun_40133_ccUna volta in possesso della copia del certificato e della ricevuta di avvenuta trasmissione all’Inps contenente il numero identificativo, il cittadino deve presentare la domanda di accertamento all’Inps esclusivamente on line.

Il cittadino può farlo personalmente (facendosi rilasciare il PIN dispositivo dall’Inps) oppure attraverso gli enti di patronato o le associazioni di invalidi (che hanno già un loro PIN). Al termine della trasmissione della domanda il sistema Inps genera una ricevuta nella quale viene indicata la data, il luogo e l’ora della visita presso l’Asl .

Importante:
– il cittadino o il personale del patronato deve aver cura di barrare le caselle utili (handicap, se si vogliono richiedere i permessi lavorativi previsti dalla l.104; disabilità, se il cittadino vuole essere riconosciuto lavoratore ai sensi della l.68). Se queste caselle non vengono barrate al momento della presentazione della domanda il cittadino non verrà valutato su quella cosa;

– la data di visita proposta dal sistema può essere modificata entro 30 giorni dalla data della domanda. Per le patologie oncologiche e di rilevante gravità la visita deve avvenire entro 15 giorni dalla data di presentazione della domanda

3) La visita medica

noun_1648471_ccLa visita medica viene effettuata dalla commissione Asl integrata da un medico Inps.
L’esito dell’accertamento medico-legale della commissione è sottoposto al parere definitivo dell’Inps che notifica la decisione attraverso l’invio del relativo verbale all’interessato.

In caso di accoglimento con diritto a una prestazione economica l’interessato viene invitato dall’Inps a completare la domanda con i dati necessari per l’accertamento dei requisiti reddituali e personali.

In caso di parere positivo sulla collocabilità in base all’accertamento previsto dalla l. 68/99, il cittadino deve iscriversi al Collocamento mirato disabili così da beneficiare dell’inserimento lavorativo ex l.68.

Importante: l’interessato deve presentarsi alla visita munito di copia della ricevuta del certificato medico e della domanda e di tutta la documentazione sanitaria recente in suo possesso.

Questa è la spiegazione dell’iter per presentare domanda.
Quando poi arriva finalmente la risposta dell’INPS e non capite che cosa c’è scritto, andate sul mio post “Come leggere i verbali di invalidità civile, 104 e 68

E l’as, in tutto ciò?

Al di là delle note sull’iter, sulle “pratiche” e sui conseguenti benefici (a questo proposito, leggi il post su invalidità civile, handicap e disabilità), consentitemi una riflessione un po’ più ampia…

L’assistente sociale comunale si trova frequentemente ad assistere persone che vogliono fare o hanno fatto richiesta di invalidità civile al fine di ottenere i permessi lavorativi previsti dalla l. 104 o per rientrare nelle categorie dei lavoratori protetti previsti dalla l. 68. L’aiuto che l’assistente sociale può dare al cittadino varia sensibilmente a seconda delle situazioni; in alcuni casi, può essere utile valutare insieme al cittadino se gli elementi sanitari in suo possesso (visite, esami…) sono sufficienti per la presentazione della domanda; questa valutazione può richiedere anche il coinvolgimento del medico di base, previo consenso dell’interessato.

E’ importante aiutare il cittadino a capire che cosa può ragionevolmente chiedere, scoraggiando la presentazione di domande infondate che comportano solo il sicuro pagamento della prestazione medica e creano aspettative destinate a essere frustrate. D’altro canto, può essere utile aiutare il cittadino a presentare in modo completo la propria situazione al medico di base, in modo che questi possa prescrivergli quegli accertamenti medici necessari a certificare una situazione di effettiva patologia.

Ancora, l’assistente sociale può seguire il cittadino “poco attrezzato” nel corso dell’iter per indirizzarlo verso le strutture che possono assisterlo nella presentazione della domanda (patronati e associazioni di invalidi) e verificare che sia la certificazione medica che la domanda abbiano barrate le caselle utili (“handicap” per la l. 104 e “disabilità” per la l. 68). Può altresì aiutarlo a preparare tutta la documentazione sanitaria utile (quindi pertinente alla domanda e con esami recenti, non obsoleti) per il momento della visita medica all’Asl.

Andando oltre il sostegno al cittadino nell’espletamento delle pratiche, il ruolo dell’assistente sociale si fa decisivo quando, all’interno di un più ampio percorso di aiuto, deve ragionare insieme all’utente circa la possibilità di fare o meno richiesta di invalidità civile, ad esempio per poter usufruire delle facilitazioni lavorative offerte dalla l. 68/99. La valutazione sull’opportunità o meno di fare domanda va ben oltre il possesso dei requisiti medici necessari, poichè entrano in gioco altre componenti: essere “certificati” come disabili, essere valutati oggettivamente, da uno sguardo esterno, come soggetti invalidi, non è un passaggio neutro e indolore.

Come ogni processo di etichettamento, in questo caso estremamente esplicito e con una certa connotazione di “scientificità”, anche il riconoscimento dell’invalidità, della condizione di handicap o della disabilità, ha influenze sulla propria percezione di sè e sull’immagine di sè presso gli altri. Per questo, prima di proporre un percorso di questo tipo, specie se a persone di giovane età, bisogna considerare attentamente che i vantaggi, in termini di provvidenze economiche e facilitazione nell’inserimento lavorativo, siano concreti e sufficientemente rilevanti da giustificare la fatica dell’iter.

D’altro canto, la decisione rispetto al fatto di intraprendere o meno l’iter per il riconoscimento dell’invalidità (o l’aggravamento), può essere utilizzata come un modo per aiutare la persona a prendere coscienza delle proprie difficoltà, poichè dal riconoscimento dei propri limiti e dalla disponibilità a “farli vedere” possono derivare dei vantaggi per sè, in termini economici e lavorativi.

 

5 thoughts on “Come fare domanda di invalidità civile, accompagnamento, legge 104 e legge 68

  1. Pingback: Come leggere i verbali di invalidità civile, 104 e 68 – Sapere sociale

  2. Come giá detto a commento di un altro articolo,trovo le sue spiegazioni molto preziose. Mi è stata riconisciuta una %d’invaliditá del 46%non revisionabile e la legge 104(art.3 nel mio caso),ma all’ufficio per l’impiego mi é stato detto che non posso esser iscritta al collocamento mirato,poichè non ho ricevuto la raccomandata relativa alla scheda delle capacitá lavorative. Il caf mi ha quindi detto che la causa di tutto sia stata una dimenticanza del mio medico:non ha apposto la crocetta nella casella disabilitá. Il caf ha inviato tutto dinuovo all’inps. Cosa accade adesso? Grazie anticipatamente

    • Ancora grazie per l’apprezzamento!
      Purtroppo succede che i medici si dimentichino una crocetta e questo si traduce ahimé in parecchi altri mesi di attesa prima di potersi iscrivere al collocamento mirato… Adesso, infatti, dovrà attendere che l’INPS la convochi nuovamente a visita e poi che le mandi il verbale. Solo quando avrà questo in mano potrà iscriversi al Collocamento Mirato Disabili.

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