L’assistente sociale comunale: strategie professionali per sostenere un ruolo complesso

image001E’ stato pubblicato su Welfare Oggi* questo mio articolo sulle strategie professionali per sostenere il complesso ruolo dell’assistente sociale comunale.

“La mancanza di adeguati finanziamenti statali alle politiche sociali fa sì che molto spesso le risorse economiche per sostenere i servizi e le prestazioni sociali gravino prevalentemente sui bilanci delle amministrazioni locali. Questa situazione induce molti Comuni a compiere scelte difensive e orienta i politici e il personale amministrativo ad agire per salvaguardare le risorse economiche dell’ente, percepite come sempre insufficienti. Gli assistenti sociali che operano all’interno degli enti locali avvertono queste pressioni, ma sentono anche l’esigenza di mantener fede alla propria etica professionale che li vuole al servizio dei cittadini. Quali strategie professionali mettere in campo per riuscire a stare all’incrocio di questi diversi mandati? Continua a leggere

Per un servizio sociale sovra-comunale

noun_381485_ccSono sempre più convinta che le dimensioni del Comune in cui si lavora influiscano molto sulla qualità del lavoro sociale e che quelli piccoli o medio-piccoli non abbiano la dimensione ottimale per un servizio sociale di qualità. Solitudine professionale, multi utenza, scarso numero di ore, inefficienze organizzative, sconfinamento sul piano amministrativo, stretto rapporto con i politici locali, budget minimi… questi sono alcuni nodi cruciali. Che potrebbero essere affrontati meglio con una gestione quantomeno sovra-comunale. Provo a spiegarmi meglio. Continua a leggere

Assistenti sociali e burn out

noun_86100_ccPiù parlo con le colleghe e più avverto un montante senso di insoddisfazione e rabbia: le cose non funzionano, le persone sono sempre più disperate, i servizi sono sempre meno e con sempre meno soldi… e in mezzo a tutto questo l’assistente sociale ci deve mettere la faccia. Il rischio di saltare è dietro l’angolo. Ma siamo destinate ad essere sopraffatte dagli eventi o possiamo immaginarci delle strategie di “messa a terra”? Continua a leggere