Sono sempre più convinta che le dimensioni del Comune in cui si lavora influiscano molto sulla qualità del lavoro sociale e che quelli piccoli o medio-piccoli non abbiano la dimensione ottimale per un servizio sociale di qualità. Solitudine professionale, multi utenza, scarso numero di ore, inefficienze organizzative, sconfinamento sul piano amministrativo, stretto rapporto con i politici locali, budget minimi… questi sono alcuni nodi cruciali. Che potrebbero essere affrontati meglio con una gestione quantomeno sovra-comunale. Provo a spiegarmi meglio. Continua a leggere
benessere
Housing first: partire dalla casa per contrastare la marginalità
Gli assistenti sociali che lavorano nei comuni o nei servizi specialistici si trovano spesso di fronte a situazioni di adulti emarginati, cioè ai margini di quelle dimensioni che contribuiscono alla definizione di un’identità personale: il lavoro, la famiglia, gli amici, la casa, la salute. Come si arriva a scivolare progressivamente in questo baratro di legami rarefatti e povertà diverse? Continua a leggere
I gruppi di cammino
Se mi dicessero che esiste un rimedio per contrastare il diabete, l’ipertensione, l’obesità e diverse malattie croniche, sarei un po’ dubbiosa.
Se mi dicessero che questo rimedio fa stare meglio anche di morale, aumenta la sensazione di benessere e favorisce la socializzazione, sarei mooolto dubbiosa.
E se concludessero dicendo che questo rimedio è accessibile a tutti, giovani e vecchi, sani e malati, e per giunta è gratis, allora comincerei a informarmi.
Quale può essere questo farmaco miracoloso? Pare si chiami “camminare“.