Se il lavoro sociale è tessere nodi in un tessuto sociale sfilacciato, allora quale esempio migliore di questi progetti che intrecciano i fili delle storie personali? Accogliere persone con problemi psichiatrici, oppure sole, o semplicemente studenti fuori sede. Ecco qua.
CPS
Utenti (e familiari) protagonisti nei servizi
La “centralità della persona” è uno di quei concetti così triti e ritriti da aver perso ogni sapore interessante. Eppure c’è chi cerca davvero di coglierne l’essenza e di tradurla in prassi di lavoro. Per esempio all’interno dei servizi per la salute mentale. Provando a guardare con occhio nuovo all’utente e alla sua famiglia, riconoscendo loro piena dignità di parola e pensiero, ammettendo l’importanza del loro sapere esperienziale. Continua a leggere
Come fare un TSO (e un ASO)
La prima volta che è arrivato l’infermiere del CPS con la richiesta di TSO sono andata in panico, e il personale dell’ufficio insieme a me. Una misura così forte, con di mezzo le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria… oddio! Poi ho capito meglio il senso dell’intervento e, soprattutto, ho messo a fuoco la procedura amministrativa richiesta al Comune di residenza. Continua a leggere
La rete dei servizi per la salute mentale
Amo le visioni d’insieme!
E siccome dei cra, cierremme, cipibi e tutti i vari acronimi snocciolati dagli operatori del cps non ci capivo niente, ho cercato un po’ di informazioni che mi restituissero il senso del tutto. Continua a leggere